La nuova economiaepolitica.it

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Ecco on line la nuova economiaepolitica.it. Da oggi la nostra rivista esce con un sito completamente rinnovato, più versatile e adeguato alla consultazione con tablet e smartphone, nuovi servizi e una organizzazione ben più ricca degli articoli e dei video, nonché una nuova sezione su “il pensiero economico” con la finalità di rendere più chiari i principi fondamentali della critica all’economia politica del mainstream e i caratteri del confronto teorico tra le grandi scuole. E anche la redazione si arricchisce con nuove competenze di qualità.

La nostra rivista è nata nel dicembre 2008 da una idea di Riccardo Realfonzo e immediatamente intorno ad essa e al suo autorevole comitato scientifico – a cui sedevano Luciano Gallino, Pierangelo Garegnani e Augusto Graziani – si raccolsero numerosi economisti e altri studiosi di scienze sociali di formazione classico-keynesiana e critica verso i dogmi liberisti. Si trattava di quella parte dell’accademia italiana che già nel 2006 aveva proposto un appello per la stabilizzazione del rapporto tra debito pubblico e pil, sottolineando gli effetti recessivi delle politiche di “lacrime e sangue” da più parti invocate per abbattere il debito, e che nel 2007 (nel convegno di Roma su L’economia della precarietà, atti pubblicati dalla manifestolibri) aveva lanciato l’allarme sulla grande crisi che incombeva, sottolineando la necessità di fronteggiarla con politiche di bilancio espansive.

Da allora, economiaepolitica.it si è costantemente sforzata di offrire un punto di vista scientifico e frequentemente critico sulle principali decisioni di politica economica che si sono venute imponendo sulla scena italiana ed europea: dalle politiche fiscali restrittive ai tagli dello stato sociale, dalle privatizzazioni alle deregolamentazioni del mercato del lavoro, e così via.

In questi anni abbiamo pubblicato numerose centinaia di articoli, rigorosamente inediti, che periodicamente hanno suscitato l’attenzione dei media, per quanto i grandi giornali e le televisioni restino comunque poco sensibili alle tesi keynesiane, a dispetto dei disarmanti insuccessi registrati dal mainstream in termini di capacità di prevedere le dinamiche della crisi ed efficacia delle politiche economiche. A dispetto di ciò, abbiamo tirato diritto per la nostra strada, ospitando alcune tra le più illustri firme dell’economia politica internazionale, e promuovendo campagne di informazione e dibattiti. È il caso di citare almeno la Lettera degli economisti del 2010, con la quale diverse centinaia di studiosi italiani e stranieri hanno denunciato i danni delle politiche di austerità in Europa, l’accentuarsi dei processi di divergenza all’interno dell’eurozona e i drammatici rischi di tenuta della moneta unica. Una impostazione che è poi sfociata nel monito degli economisti del 2013, pubblicato dal Financial Times e in italiano da economiaepolitica.it, con il quale si chiarisce che proseguendo con le politiche di austerità e affidando il riequilibrio europeo alle sole “riforme strutturali”, l’esperienza della moneta unica si esaurirà.

Con la nuova economiaepolitica.it continuerà il nostro sforzo per approfondire in chiave critica e scientifica i grandi temi dell’efficacia delle politiche fiscali e monetarie, dell’assetto dell’Unione Monetaria Europea, dello sviluppo e della distribuzione della ricchezza, delle condizioni del lavoro, dei beni comuni, dell’ambiente, dei mercati finanziari internazionali. E il premio per questi nostri sforzi continuerà a essere il gradimento dei lettori, la loro partecipazione, il loro stimolo ad affinare il pungolo della nostra analisi e della nostra critica.

 

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