Riuscirà il Pnrr a rilanciare l’Italia?
Il nuovo libro di Gianfranco Viesti (Riuscirà il Pnrr a rilanciare l’Italia?, Donzelli Editore, 2023) invita a riflettere sul PNRR italiano, per alcuni definito come il nuovo Piano […]
Il nuovo libro di Gianfranco Viesti (Riuscirà il Pnrr a rilanciare l’Italia?, Donzelli Editore, 2023) invita a riflettere sul PNRR italiano, per alcuni definito come il nuovo Piano […]
A fine dall’anno appena trascorso, in Italia si è tornato per qualche giorno a parlare di MES, il meccanismo europeo di stabilità istituito per concedere, sotto precise condizioni, […]
L’atavico dualismo economico tra Nord e Sud Italia è stato tradizionalmente combattuto con politiche economiche dal lato dell’offerta. Flessibilità salariale e occupazionale, deregolamentazioni e incentivi alle imprese sono tra le più citate misure alla base di queste prescrizioni di policy, ben rappresentate nell’ambito dell’Unione europea dalle periodiche country specific recommendation della Commissione.
Si è ridotto il rischio di credito del sistema bancario in Italia? Questo sembrerebbe emergere dall’ultima Relazione della Banca d’Italia (2022), sui dati medi. Ma se guardiamo ad una classificazione più granulare degli intermediari finanziari che operano in Italia (limitatamente alle banche commerciali con attivo superiore ai 50 milioni di euro), il quadro che emerge non è così tranquillizzante, né in termini di rischio, né di fondamentali che possono amplificare/contenere il rischio, quali redditività ed efficienza operativa, scarsamente soddisfacenti. Lo studio, su un campione di 300 banche commerciali che operano in Italia, individua cinque profili di rischio/performance molto differenziati tra loro: il dato medio (il pollo a testa di Trilussa), dal punto di vista della stabilità del sistema e di tutela dei risparmiatori (e dei contribuenti tutti) ha rilevanza pratica molto limitata
L’aumento della disoccupazione giovanile, secondo la visione dominante, è da imputarsi al mancato incontro fra la domanda di lavoro espressa dalle imprese e l’offerta di lavoro proveniente dai […]
Con sempre più vigore nel dibattito pubblico si discute delle ripercussioni della deflazione salariale. Il prolungamento della crisi economica, esacerbatasi per di più a seguito della pandemia, è indubbiamente uno dei motivi fondamentali che animano il confronto. Sullo sfondo della discussione diventa sempre più palese la critica generale alla teoria economica dominante che, specialmente sul tema dei bassi salari, ha impostato i propri suggerimenti di policy a buona parte dei paesi europei. In questo lavoro, partendo da un’indagine europea, si analizzerà la composizione dei redditi in Italia e si testerà la seguente ipotesi: che relazione esiste tra le diverse tipologie di salario e il reddito nazionale? Per farlo si utilizzeranno metodi di indagine empirica come l’analisi per componenti principali e modello di regressione lineare con test per l’eteroschedasticità.
The recent pandemic has shown how the health issue represents a particular commodity with incredibly wide spillover effects. As public finance scholars are aware, the offer of an asset of this kind requires the intervention of levels of government superordinate to the regions, in order to try to align the area of jurisdiction. But the regional organization of public health, which arose following the reform of Title V, has reduced the articulation of the central government on a territorial basis. This particular institutional balance could be at the origin of high transaction costs when the central level tries to organize a policy on a territorial basis. In fact, to date, one of the few important articulations that the national government has on the territory is represented precisely by the armed forces.
La pandemia Covid-19 ha causato un drammatico shock economico mondiale nel 2020, con un calo senza precedenti sia dell’offerta aggregata sia della domanda aggregata. L’impatto della crisi pandemica è stato particolarmente forte in Italia, già colpita da una lunga stagnazione iniziata con la crisi finanziaria globale del 2008. Oltre alle misure politiche adottate da ciascun Paese, le autorità dell’Unione Europea hanno intrapreso azioni straordinarie di politica fiscale e monetaria a sostegno degli Stati membri. Il presente lavoro si basa su un modello macro-econometrico strutturale di coerenza stock-flussi e ha l’obiettivo di valutare l’efficacia delle azioni politiche europee. I risultati sottolineano che le misure dell’Unione Europea attualmente pianificate sono insufficienti per stimolare la ripresa dell’economia italiana e garantire la sostenibilità del debito pubblico nel medio periodo.
Keywords: Covid-19, Next Generation EU, sostenibilità del debito, Italia, Recovery Plan
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