Spesa pubblica e salari più alti per ridurre il dualismo territoriale in Italia

L’atavico dualismo economico tra Nord e Sud Italia è stato tradizionalmente combattuto con politiche economiche dal lato dell’offerta. Flessibilità salariale e occupazionale, deregolamentazioni e incentivi alle imprese sono tra le più citate misure alla base di queste prescrizioni di policy, ben rappresentate nell’ambito dell’Unione europea dalle periodiche country specific recommendation della Commissione.

L’efficacia del Next Generation EU per la ripresa dell’economia italiana

La pandemia Covid-19 ha causato un drammatico shock economico mondiale nel 2020, con un calo senza precedenti sia dell’offerta aggregata sia della domanda aggregata. L’impatto della crisi pandemica è stato particolarmente forte in Italia, già colpita da una lunga stagnazione iniziata con la crisi finanziaria globale del 2008. Oltre alle misure politiche adottate da ciascun Paese, le autorità dell’Unione Europea hanno intrapreso azioni straordinarie di politica fiscale e monetaria a sostegno degli Stati membri. Il presente lavoro si basa su un modello macro-econometrico strutturale di coerenza stock-flussi e ha l’obiettivo di valutare l’efficacia delle azioni politiche europee. I risultati sottolineano che le misure dell’Unione Europea attualmente pianificate sono insufficienti per stimolare la ripresa dell’economia italiana e garantire la sostenibilità del debito pubblico nel medio periodo.

Keywords: Covid-19, Next Generation EU, sostenibilità del debito, Italia, Recovery Plan

Il regionalismo differenziato: l’inarrestabile declino dello Stato unitario e della sua vocazione sociale

La disgregazione dello Stato, sia nella sua struttura unitaria, ereditata dal risorgimento, che nella sua componente sociale, impressa dalla Costituzione repubblicana, è un processo che va avanti da decenni. La recente approvazione, da parte del Senato, del disegno di legge Calderoli sull’autonomia differenziata non rappresenta, pertanto, un elemento di discontinuità con il recente passato ma può essere letta come uno dei molteplici tasselli che contribuisce a incrinare la razionalità della costruzione statale.

Lavoro povero nella Città Metropolitana di Napoli – 2021

Queste pagine intendono fornire un quadro del fenomeno del lavoro povero nella Città Metropolitana di Napoli nell’anno 2021. Il principale contributo consiste nel comparare – incrociando microdati aziendali con dati settoriali – i livelli retributivi con elementi della struttura del mercato del lavoro e dei vari settori produttivi. Da questa prima analisi il fenomeno del lavoro povero risulta inversamente correlato con tutte le variabili che rafforzano il potere contrattuale dei lavoratori. Si registra una correlazione negativa con dimensione d’impresa, produttività, quota salari sul valore aggiunto e retribuzioni tabellari contrattuali. Emerge invece una correlazione positiva con la diffusione di tipologie contrattuali atipiche e di lavoro irregolare. Secondo questa impostazione – che annovera fra lavoratori poveri coloro che percepiscono un reddito annuale lordo inferiore al 60% di quello medio nazionale, quindi inferiore a 12.978 Euro – risulta povero Il 34% dei circa 400 mila lavoratori regolari del settore privato. Emergono numeri allarmanti, con natura di emergenza sociale e che si amplificano se si tiene conto anche del lavoro irregolare.

Capitale umano e sviluppo sostenibile

Il capitale umano è considerato il principale propulsore della crescita economica di un paese. Inoltre, le (maggiori) competenze, conoscenze ed esperienze degli individui sono necessarie per accrescere la sensibilità ai temi ambientali, al fine di ridurre lo sfruttamento delle risorse naturali (specialmente di quelle non rinnovabili) e di promuovere l’utilizzo di energie alternative e di tecnologie sempre più efficienti ma allo stesso tempo rispettose dell’ambiente.
Tuttavia, lo stretto legame tra sviluppo sostenibile e capitale umano è stato analizzato, in modo approfondito, solo recentemente e con analisi di tipo prevalentemente empirico.
Passando in rassegna i lavori che evidenziano la relazione tra sviluppo sostenibile e capitale umano, sviluppando un modello teorico di base per le analisi empiriche ed eseguendo, infine, una analisi empirica (tra paesi e per diversi periodi di tempo), questo capitolo si propone di dare un contributo “generale” a questa non ancora affermata ma crescente letteratura.
Il principale risultato del lavoro è che il capitale umano non è soltanto il motore della crescita economica ma può essere anche l’artefice del passo successivo: lo sviluppo sostenibile.

I costi e le prospettive della guerra di logoramento in Ucraina

Ormai è chiaro che il conflitto russo-ucraino ha assunto le caratteristiche di una tipica guerra di logoramento, in cui la vittoria (se di vittoria si può parlare) è riservata alla parte che resisterà di più sul piano delle risorse umane e materiali. Secondo alcune stime (ed è difficile farne con la guerra in corso, quando le informazioni sono in gran parte manipolate dalla propaganda) il costo mensile della guerra per Russia, Ucraina e le nazioni che sostengono l’Ucraina si aggirerebbe intorno ai 25 miliardi di dollari.

Le dimensioni economiche, sociali ed ecologiche dell’innovazione monetaria

Abstract italiano

L’innovazione monetaria si è sviluppata negli ultimi anni lungo due grandi macro-percorsi: quello delle monete complementari e quello delle criptovalute, costruite sulla blockchain.
Le monete complementari sono state caratterizzate dalla presenza di un insieme di questioni di natura sociale, culturale e ambientale e una parte significativa del dibattito si è concentrata sulle relazioni complesse fra il progetto monetario e le dinamiche socio-culturali nello sviluppo delle iniziative.
Fino a poco tempo fa, lo scenario era molto diverso sul fronte blockchain. Per alcuni anni, infatti, la percezione delle cripto-attività è stata profondamente influenzata dall’esempio di Bitcoin. Il controverso progetto di una moneta artificialmente scarsa, basata sul potere algoritmico, tende ad essere comunemente considerato come un progetto con uno scarso valore socio-culturale ed ecologico (anche, ma non solo, per l’enorme impatto ambientale del processo di mining).
La situazione appare oggi molto diversa. Mentre la blockchain si impone come spazio privilegiato per ambiti sempre più ampi dell’innovazione monetaria, intorno alla blockchain stessa si sono sviluppate numerose fattispecie di token sociali, culturali ed ecologici. Assistiamo a una straordinaria (ma anche confusa e ambigua) proliferazione di progetti che si sviluppano all’interno di diversi quadri di riferimento, che contengono anche approcci critici rispetto al capitalismo contemporaneo.
A fronte di questa proliferazione (e a fronte di recenti, importanti sforzi regolatori nel campo delle cripto-attività), come dovremmo leggere le dimensioni sociali, culturali ed ecologiche dell’innovazione monetaria? In che modo questa domanda rappresenta una lente per leggere alcune questioni aperte concernenti il significato propriamente economico dell’innovazione e del fenomeno delle cripto, in particolare? Il paper propone due interconnesse prospettive analitiche, che possono essere utili per riavviare il dibattito.

English abstract

Monetary innovation has developed in recent years along two major macro-paths: that of complementary currencies and that of cryptocurrencies, built on the blockchain.
Complementary currencies have been characterized by the presence of a set of issues of a social, cultural and environmental nature and a significant part of the debate has focused on the complex relationship between the monetary project and the socio-cultural dynamics in the development of the initiatives.
Until recently, the scenario was very different on the blockchain front. For some years, in fact, the perception of the crypto-assets has been profoundly influenced by the example of Bitcoin. The controversial project of an artificially scarce currency, based on algorithmic power, tends to be commonly considered as a project with little socio-cultural and ecological value (also, but not only, due to the huge environmental impact of the mining process).
The situation today appears very different. While the blockchain is establishing itself as a privileged space for ever wider areas of monetary innovation, numerous types of social, cultural and ecological tokens have developed around the blockchain itself. We are witnessing an extraordinary (but also confused and ambiguous) proliferation of projects that develop within various reference frameworks, which also contain critical approaches to contemporary capitalism
Against this proliferation (and against recent, important, regulatory efforts in the field of crypto-assets), how should we read the social, cultural and ecological dimensions of monetary innovation? How does this question represent a lens to read certain open questions concerning the properly economic meaning of innovation and particularly of the crypto phenomenon? The paper proposes two interconnected analytical perspectives, that may be useful for restarting the debate.

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