La spirale perversa delle delocalizzazioni

I commenti critici alle recenti dichiarazioni dell’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, in ordine alla scarsa redditività degli stabilimenti Fiat in Italia e alla conseguente necessità delle delocalizzazioni, si sono – per lo più – concentrati sulle capacità gestionali del…Leggi tutto

Sciopero del capitale, austerità e bassi salari

Stando alle ultime stime OCSE, esistono, nei Paesi industrializzati, quasi cinquanta milioni di disoccupati, un livello mai raggiunto dagli anni immediatamente successivi al secondo dopoguerra. Sarebbe davvero arduo sostenere che ciò sia imputabile a eccessive ‘rigidità’ del mercato del lavoro,…Leggi tutto

Perchè cancellare lo Statuto dei lavoratori?

Il recente tentativo di approvazione del disegno di legge sull’arbitrato per la risoluzione dei conflitti sul lavoro – come è noto, rinviato alle Camere dal Presidente della Repubblica e al momento oggetto di rielaborazione – costituisce un passo ulteriore verso…Leggi tutto

Le emigrazioni e la crisi del Mezzogiorno

Allo scoppio della crisi economica, erano in molti a ritenere che i suoi effetti si sarebbero fatti sentire con maggiore intensità nelle aree più ricche del Paese, e che avrebbe colpito in misura modesta il Mezzogiorno. Si badi che questa…Leggi tutto

Le illusioni della Flexsecurity

L’Italia è, al tempo stesso, il Paese che – in Europa – ha dato maggiore impulso alle politiche di precarizzazione del lavoro e minore sicurezza a chi perde lavoro. Sul piano normativo, è opportuno ricordare che il nostro ordinamento prevede,…Leggi tutto

Il “profit sharing” all’italiana: aiuti alle imprese, tagli ai salari

Il Ministro Brunetta ha recentemente definito il progetto di partecipazione dei lavoratori agli utili d’impresa (o profit sharing) – proposto dal Ministro Tremonti – una “utopia possibile”. La definizione appare alquanto esagerata dal momento che esperienze di questo tipo sono…Leggi tutto

La precarietà come freno alla crescita

La crisi del pensiero liberista si manifesta, al momento, come riconoscimento della necessità di un maggior intervento pubblico in economia, quanto più possibile temporaneo, e preferibilmente limitato alla sola regolamentazione dei mercati finanziari. Nulla si dice sulla deregolamentazione del mercato…Leggi tutto

Il governo, la crisi e i costi sociali del rigore finanziario

Se si escludono i liberisti sopravvissuti al tramonto del liberismo, si registra un consenso piuttosto diffuso sulla necessità del ritorno all’utilizzo di politiche fiscali espansive per cercare di far fronte alla crisi, dopo un trentennio nel quale è stata dominante…Leggi tutto

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