Italia: arriverà la ripresa?

L’Italia è stato il primo Paese europeo a subire gli effetti dell’epidemia da Covid-19, e il rapido aumento nei decessi ha spinto il governo ad adottare una strategia di contenimento basata sulla chiusura (lock-down) delle attività economiche non essenziali, con un inevitabile impatto (asimmetrico) sul livello del reddito e della produzione.Con la graduale riapertura della maggior parte delle attività nel terzo trimestre ci si aspetta una ripresa, anche se è difficile valutarne la portata caratterizzato da totale incertezza dovuta ad uno shock di grandi dimensioni e senza precedenti storici, proponendo uno stimolo di politica fiscale che contribuisca a sostenere la ripresa dell’economia, senza portare il debito pubblico su un sentiero insostenibile rispetto al PIL.

L’efficacia della forward guidance giapponese per contrastare la crisi causata dalla pandemia di Covid-19: un’analisi ed una proposta alternativa

Nel presente elaborato, gli autori discutono l’efficacia delle politiche monetarie adottate dalla Bank of Japan (BoJ) per contrastare la crisi economica causata dalla pandemia del virus Covid-19 e, in particolare, si
concentrano sulla forward guidance. La questione è particolarmente rilevante e di immediata e ampia importanza, in un momento in cui i decisori politici stanno adottando misure adeguate per affrontare quella
che probabilmente sarà la più grave recessione della storia.
Lo scopo di questo manoscritto è identificare una valida alternativa di politica fiscale alla forward guidance adottata dalla banca centrale giapponese. Gli autori conducono la propria analisi in considerazione delle
misure già adottate dalla BOJ e dal governo e dei risultati teorici ed empirici, sia propri che di altri studiosi, e, dopo aver evidenziato che questo particolare strumento di policy potrebbe rivelarsi inadeguato ad impedire
che il Paese si trovi in recessione e deflazione, suggeriscono che uno stimolo fiscale potrebbe essere più utile a questo scopo. In altre parole, la conclusione a cui giungono gli autori è che la forward guidance è, in
generale, poco incisiva e che, nel contesto attuale, potrebbe essere più appropriato ridurre il carico fiscale complessivo sui consumatori e sulle imprese nazionali.

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