I costi e le prospettive della guerra di logoramento in Ucraina

Ormai è chiaro che il conflitto russo-ucraino ha assunto le caratteristiche di una tipica guerra di logoramento, in cui la vittoria (se di vittoria si può parlare) è riservata alla parte che resisterà di più sul piano delle risorse umane e materiali. Secondo alcune stime (ed è difficile farne con la guerra in corso, quando le informazioni sono in gran parte manipolate dalla propaganda) il costo mensile della guerra per Russia, Ucraina e le nazioni che sostengono l’Ucraina si aggirerebbe intorno ai 25 miliardi di dollari.

PNRR: Mondrian, Kandinsky e i comuni rubamazzo

Tutti ne parlano e ancor di più tanti ne sparlano ma del PNRR, a circa due anni dal suo avvio, si ha una unica, inossidabile certezza: il 30 giugno 2026 scade, forse! Cosa stia succedendo sul fronte del monitoraggio dei dati è impresa assai ardua da delineare e, sebbene l’impegno degli ultimi tre Governi sia importante su questo fronte, l’evidenza è che i buchi informativi siano tanti e tali che quello che si riesce a tratteggiare oggi è la brutta copia di un Mondrian, in cui primeggiano le parti in bianco e le linee nere – disegnate da Regis, ANAC, Opencup, OpenBdap, Siope – non consentono di chiudere un solo rettangolo, perché più si va avanti negli incroci e più si assottigliano di spessore.

La politica monetaria europea tra ordoliberalismo e New Consensus Model

1. Introduzione L’impianto della politica monetaria europea ha risentito delle vicende storiche e del dibattito teorico della prima metà del secolo scorso. Il paradigma ordoliberale che vide la […]

Capitale Globale, Sovranità economica e gli insegnamenti di Keynes

In quest’articolo sostengo che gli attuali modelli macroeconomici (sia ortodossi, sia eterodossi), incentrati su agenti o agenzie locali, non riconoscono il ruolo che gli “investitori globali” svolgono nel determinare lo spazio per politiche macroeconomiche efficaci. Sostengo pertanto che tali importanti attori debbano essere posti al centro dell’analisi macroeconomica se si intende comprendere come funzionano realmente le politiche macroeconomiche nel contesto finanziario globale. L’articolo descrive le caratteristiche chiave degli investitori globali, analizza il loro potere di determinare il valore al quale le passività del settore pubblico (moneta e debito) vengono scambiate sui mercati internazionali e come questo potere influisce sull’efficacia delle politiche. Di conseguenza, nessun paese è veramente sovrano in un mondo globalizzato e il governo di ogni paese è soggetto a un vincolo intertemporale di bilancio (VIB), sebbene, ovviamente, non tutti i paesi siano uguali e non tutti i VIB siano ugualmente vincolanti: i VIB sono elastici ed endogeni alle decisioni degli investitori globali, ma in ogni caso ineluttabili. Concludo l’articolo sostenendo che le scelte di policy dei paesi nell’odierno contesto finanziario globalizzato trarrebbero vantaggio dalla rivisitazione di alcuni degli insegnamenti di John Maynard Keynes, alla luce della sua profonda conoscenza dei mercati finanziari globali e del modo in cui questi influenzano le economie dei paesi.

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